Chi siamo

Stati generali terza età sostiene è un’iniziativa che promuove...

Prima edizione degli Stati Generali della Terza Età con il patrocinio di ANCI, ANCI Veneto e Comune di Vicenza, organizzato da Istituto Rezzara, Università Adulti/Anziani di Vicenza e Uripa, in collaborazione con Publiadige e Fondazione Comunica. L’evento si terrà il 6 e 7 dicembre 2024 presso il Centro Congressi del Seminario Vescovile di Vicenza per affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione.

L’incontro si articola in un grande forum in presenza e in live streaming e vedrà la partecipazione di esperti, istituzioni, rappresentanti del governo e del settore sanitario, con l’obiettivo di discutere le politiche necessarie per supportare la crescente popolazione anziana e le sue esigenze, con particolare focus sull’assistenza sanitaria e sociale.

L’evento nasce dalla necessità di agire sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, che è una delle sfide più grandi insieme a quella ambientale. Negli ultimi decenni, la popolazione mondiale è aumentata e l’aspettativa di vita si è allungata, creando un divario crescente tra le diverse fasce di età. L’Italia, in particolare, ha una popolazione mediamente molto anziana (81 anni per gli uomini e 85 per le donne), e si prevede che diventerà il paese con il più alto tasso di invecchiamento, dopo il Giappone.

I progressi della medicina e il miglioramento della qualità della vita hanno allungato l’aspettativa di vita. Secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 i Paesi occidentali vedranno gli over 65 superare gli under 25. Questo fenomeno comporta una crescente domanda di servizi sanitari e assistenza per gli anziani, in particolare per quelli non autosufficienti. Inoltre, l’invecchiamento influisce anche su settori come la gestione degli immobili, i trasporti, la mobilità e il turismo, contribuendo alla cosiddetta “silver economy” legata all’invecchiamento attivo.

L’invecchiamento della popolazione ha anche implicazioni economiche rilevanti, come l’aumento delle spese pensionistiche e sanitarie, con sfide per la sostenibilità del sistema. Secondo l’Istat, nel 2050 il 54% della popolazione attiva (tra i 15 e i 65 anni) dovrà sostenere il resto della popolazione, con un rapporto di un lavoratore per ogni pensionato.

Il contesto

La dinamica demografica è una delle sfide più importanti, insieme a quella ambientale. Negli ultimi decenni la popolazione mondiale è aumentata rapidamente, e divenuta più longeva facendo così più marcata la diseguaglianza tra le diverse fasce di età.

L’ITALIA si caratterizza per avere una popolazione mediamente molto longeva (81anni gli uomini e 85 le donne), il nostro paese risulta per invecchiamento secondo al mondo dopo il Giappone ma avrebbe superato il paese nipponico per indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra giovani e anziani che nel 1980 era di 58 anziani ogni 100 giovani e cinque anni fa era di 175 su cento.

Il progresso della medicina e il miglioramento della qualità della vita hanno permesso un aumento dell’aspettativa di vita, secondo le stime delle Nazioni unite nei Paesi occidentali gli over 65 supereranno gli under 25 entro il 2050 e l’Italia sarà quasi certamente la prima a raggiungere questo poco rassicurante primato.

L’aumento costante dei Senior sta portando ad una crescente domanda di servizi calibrati sulle loro necessità in particolare per quanto riguarda l’assistenza e la cura, tenuto conto che è in vistoso aumento l’esercito degli ultra ottantenni e tra loro quelli soli e quelli in parte o totalmente non autosufficienti.

Quello socio sanitario non è l’unico aspetto di quella che è definita come la silver economia, che riguarda la gestione degli immobili, i trasporti, la mobilità, il turismo e tutto ciò che concerne l’invecchiamento attivo.​

L'occasione

Il fenomeno dell’invecchiamento è rilevante non solo per le conseguenze sociali ma anche per quelle economiche in termini di spesa pensionistica e sanitaria e di sostenibilità del sistema pensionistico. Basti un dato per inquadrare il problema: secondo Istat nel 2050 il 54% della popolazione attiva, quella tra 15 e 65 anni, dovrà prendersi sulle spalle tutti gli altri. Saremo in un rapporto di uno a uno tra chi lavora e chi è in pensione.

Di fronte a questo scenario fin d’ora molto chiaro e indubbiamente complesso l’Istituto Rezzara, l’Università Adulti di Vicenza e Uripa assieme ad Anci nazionale e il Comune di Vicenza hanno inteso promuovere per il 6 e 7 dicembre 2024 al centro congressi del Seminario vescovile di Vicenza una due giorni di approfondimento e riflessione, denominata Stati Generali della Terza Età. All’evento sono stati invitati il Ministro della Salute e quello della Disabilità, responsabili istituzionali come il presidente di Anci, esponenti delle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato, rappresentanti di Istat e Inps, esperti nel campo della medicina geriatrica, dell’intelligenza artificiale applicata alla teleassistenza, i vertici di Agenas e Aifa e degli ordini professionali di medici e infermieri e delle confederazioni che si occupano dei lavoratori pensionati.

I lavori saranno introdotti da uno studio che sintetizza la mappa anagrafica dell’Italia curata dal professor Alessandro Rosina, Ordinario di Demografia e Statistica sociale dell’Università Cattolica di Milano.